La vittoria conquistata domenica scorsa al Granillo da parte della Lfa Reggio Calabria sull’Acireale, porta la firma di tre ragazzi reggini, figli di quel Sant’Agata che per tanti anni ha regalato al calcio italiano fior di talenti. Parliamo di capitan Antonino Barillà, , Domenico Girasole e Marcel Perri, i quali ogni domenica scendono in campo con cuore e orgoglio per onorare la maglia della squadra della loro città. Una Lfa Reggio Calabria imbottita di tanti reggini, fieri di difendere quei colori con cui sono cresciuti. L’amaranto per tutti loro è semplicemente una seconda pelle, ma questo può soltanto capirlo chi ha la "regginità" nel sangue. Antonino Barillà , il capitano, leader indiscusso, pronto a mettere tutta la sua esperienza a servizio di un gruppo giovane che fa tesoro dei suoi preziosi consigli. Marcel Perri, qualità e fantasia abbinata a quella sfrontatezza che ad un giovane non deve mai mancare. Per ultimo, non perchè sia meno importante degli altri due, Domenico Girasole, uno dei punti fermi della formazione di mister Trocini.

Il giovane difensore reggino, è stato accompagnato all’inizio di questa stagione da polemiche sterili  e chiacchiere da bar legate alla parentela con l’ex Facente Funzioni del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti. Il campo rimane l’unico vero giudice supremo, ribadendo le qualità di Girasole. Giocatore elegante nei movimenti, forte nel gioco aereo e pulito negli interventi. Caratteristiche che lo portano ad essere uno dei centrali difensivi più interessanti di questa Serie D. Domenica ha siglato la rete del 2-0, andandoci vicino già nel primo tempo. Nel primo goal in amaranto di Domenico Girasole, rimane quella sua esultanza che ha emozionato tutti, con tanto di dedica rivolta al papà che non c’è più e che lo protegge da lassù. Un’emozione che Domenico ha fatto esplodere anche in sala stampa a fine gara, facendo commuovere tutti i presenti.  Parliamo di un ragazzo, talentuoso, che ha scelto di ripartire dalla sua città per rincorrere quel sogno di arrivare il più in alto possibile, magari con la squadra della sua città che  tanto ama. Non resta che correre tutti insieme, anche se quelle tre  corazzate in alto  non mollano nulla, ma gli amaranto sono lì e passo dopo passo continuano la loro scalata.

Questa Lfa Reggio Calabria che ha tanto ha diviso l’ambiente, ha riportato quella "regginità" di cui c’era tanto bisogno. In uno dei momenti più difficili della Reggio Calabria calcistica, si riparte dai propri figli. Ragazzi reggini, fieri e orgogliosi di trasmettere quel senso di appartenenza anche al resto dei compagni. Al diavolo la politica, al diavolo tutto il resto, questi sono  ragazzi che  vanno sostenuti senza esitare. La Reggio Calabria calcistica, tornerà dove merita, deve tornare, Ballarino e soci ne sono ben consapevoli. Ogni reggino, ogni sportivo di questa città  si identifica nei vari Girasole, Barillà, Perri, Zucco, Provazza,Porcino , Simonetta, emblema perfetto di una città che attraverso il calcio vuole risorgere nonostante invidie e divisioni dettate prevalentemente dai propri interessi che tengono Reggio prigioniera in una bolla da cui chi ama la città vuole definitivamente uscire.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 16 gennaio 2024 alle 18:14
Autore: Rocco Calandruccio
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