Cosenza - Chievo Verona 1-0
In un bel pomeriggio primaverile va in scena la gara fra il Cosenza di Roberto Occhiuzzi ed il Chievo Verona di Alfredo Aglietti.
Partita affidata, viste le recriminazioni legate agli arbitraggi delle due squadre dopo la scorsa giornata e le sconfitte rimediate contro il Lecce per i lupi e il Monza per quanto riguarda i clivensi, all’internazionale Mariani.
PRIMO TEMPO
Subito insidioso il Cosenza con una conclusione di Sciaudone al 2’, centrocampista ex Bari che con un destro angolato impensierisce Semper con palla che va fuori di poco. Al minuto 8’ break di Canotto che suggerisce per De Luca con Falcone che con serenità neutralizza la conclusione gialloblù.
Al 10’ punizione dalla sinistra per il Cosenza, va a batterla capitan Corsi e lo fa con un destro velenoso che viene deviato da Renzetti (anche se Gliozzi rivendica il goal) che termina in fondo al sacco con il Cosenza che passa quindi in vantaggio. Ciciretti tenta di suonare la carica per i suoi con un sinistro senza molte pretese, conclusione neutralizzata da Falcone.
I primi 15’ minuti sono certamente a chiare tinte rossoblù e mister Aglietti lo fa notare ai suoi che però, anche per una buona organizzazione in fase di rottura degli avversari, non riescono ad impensierire il Cosenza.
Al 20’ bella manovra del Cosenza che arriva alla conclusione con Trotta che di sinistro sfiora il palo alla destra di Semper.
Minuto 26’ ed altra occasione per i lupi con un contropiede che non viene trasformato in goal da Sciaudone e sul capovolgimento di fronte opportunità per fare 1-1 con Canotto per il Chievo, conclusione fuori di pochissimo.
Minuto 30’ ed occasionissima per l’ex Pisa Fabbro che con una serpentina elude per ultimo Legittimo ma non supera Falcone che la mette in angolo; corner innocuo ed il Cosenza può ricominciare con una rimessa dal fondo.
Canotto prova ad inventare ed al minuto 34’ suggerisce per Fabbro sul secondo palo con conclusione che termina a lato della porta di Falcone.
Al 44’ il Chievo ha una ghiotta occasione per pareggiare con Fabbro che dal vertice destro del’area piccola non apre abbastanza il piattone e conclusione che viene neutralizzata da Falcone.
Prima metà di gara che termina 1-0 per il Cosenza dopo 1’ di recupero; equilibrio spezzato dall’autorete di Renzetti al 10’; tante occasioni da una parte e dall’altra con il Chievo che non è riuscito a concretizzare ed il Cosenza che si è difeso bene ma ha anche avuto qualche opportunità per raddoppiare.
SECONDO TEMPO
Secondi 45’ che iniziano con un Chievo all’arrembaggio nel tentativo di ristabilire la parità, il Cosenza si difende bene e non concede più di tanto ai tre uomini d’attacco che dovrebbero impensierire i pali difesi da Falcone.
Al 56’ cross di Palmiero e conclusione di De Luca deviata in angolo da Idda; sugli sviluppi del corner nessun pericolo per il Cosenza.
Al minuto 60’ doppio cambio per i gialloblù: fuori Ciciretti e De Luca per Garritano e Margiotta; due minuti dopo Mogos dalla destra prova con una conclusione che non è però verso lo specchio della porta.
Al 66’ cambio anche per il Cosenza con Crecco che prende il posto di Gerbo con i padroni di casa che soffrono la pressione degli uomini di Aglietti; altro slot di cambi, uno per il Cosenza e due per il Chievo: dentro Tiritiello e fuori Gliozzi per Occhiuzzi e Di Gaudio e Viviana per Canotto e Palmiero per i veronesi.
Chievo che non riesce a concretizzare il possesso palla e Cosenza che si difende con le unghie e con i denti e lo fa soprattutto con le forze residue dei centrocampisti (Sciaudone su tutti); triplo cambio al minuto 80’ per Occhiuzzi che sostituisce Trotta, Tremolada e Sciaudone con Mbakogu, Ba e Carretta; nel Chievo entra anche Bertagnoli per Obi.
Cosenza che difende con cinque uomini sull’ultima linea prima di Falcone questi tre punti, che sarebbero i primi in casa in questa stagione in casa.
Al minuto 88’ prova Di Gaudio di testa a creare pericoli per Falcone ma schiaccia la conclusione che arriva fra le braccia dell'estremo difensore cosentino; due minuti dopo Carretta su suggerimento di Crecco spara di destro ma da solo l’illusione del goal e nell’azione successiva il Chievo con Garritano impegna Falcone che mette in angolo; sugli sviluppi del corner sempre Garritano approfitta di una sbavatura in disimpegno di Carretta, conclusione neutralizzata dalla difesa dei lupi.
Il Chievo prova a creare altri pericoli per la porta di Falcone ma, dopo 5’ di recupero, Mariani fischia la fine che sancisce la vittoria al “San Vito-Marulla” del Cosenza dopo 211 giorni.
TOP
Sciaudone/Tremolada/Petrucci: il centrocampo di Occhiuzzi è la chiave di volta di questa partita e del modo di interpretare le partite da parte di questo Cosenza; tanta quantità senza trascurare l’aspetto qualitativo e partita sontuosa dei tre interpreti migliori della metà campo rossoblù. Un uomo in più nella zona nevralgica del campo che sa di scaccomatto per il Cosenza che conquista tre punti d'oro.
Tutta la difesa del Cosenza: capitan Corsi (che ha il merito d’aver calciato la punizione dalla quale è scaturito il goal partita) e i compagni di reparto giocano bene contro un Chievo che di occasioni ne costruisce molte in entrambe le frazioni di gara, ma affrontare il Cosenza vuol dire anche avere, soprattutto i centrali di difesa, il fiato sul collo in fase di recupero del pallone da parte degli uomini di Occhiuzzi.
Gliozzi: goal o non goal conferma la buona prestazione di Lecce.
Falcone: nessun intervento “alla Falcone” oggi per il portiere e rossoblù ma tanta sicurezza trasmessa da parte dell’estremo difensore che è la ciliegina sulla torta di un reparto difensivo che raramente contiene al suo interno amnesie o sbavature.
Occhiuzzi: cambia impostazione tattica del suo scacchiere ed indovina questa scelta trovando la prima vittoria in casa sbloccando soprattutto psicologicamente i suoi.
Canotto: l'unico che prova ad accendere la luce in un Chievo forse troppo prevedibile in avanti.
FLOP
Ciciretti: troppo poco e male quello che produce con conclusioni e suggerimenti per i compagni di reparto.
Tutto l’attacco gialloblù: partita difficile per il reparto offensivo clivense, forse anche per merito dell’ottima cerniera difensiva cosentina, ma le occasioni ci sono state (soprattutto con Fabbro) e non sono state concretizzate.
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